Questo salume, che si ricava dalla zona ventrale del maiale, lavorato nelle diverse tipologie (naturali, stagionate, affumicate)
si presenta inconfondibilmente con strati alternati di parti grasse e magre, più o meno sottili.
E' un ingrediente importante di molti piatti, tra cui salse, risotti e carni.
La pancetta tesa, quella più diffusa, è squadrata con o senza cotenna,
dal colore bianco rosato al rosso scuro (se più magra).
Originaria dell’Italia centrale viene salata e stagionata per venti giorni.
inizialmente si compie l’operazione della salagione, cioè si cospargono le carni con una miscela di sale e spezie,
secondo la ricetta tradizionale; segue, poi, un periodo di riposo a freddo, per consentire al sale e agli aromi di distribuirsi in modo uniforme nella carne;
dopo la massaggiatura, le pancette vengono messe ad asciugare in appositi locali, per un periodo che va dai 3 ai 5 giorni;
terminata l’asciugatura, inizia il periodo di stagionatura, che durerà non meno di due mesi.
Proprio con quest’ingrediente si cucinano due piatti famosi della
tradizione del centro Italia: l’amatriciana e la carbonara.
La pancetta di maiale e il relativo contratto future sono quotati al Chicago Mercantile Exchange (CME) dal 1961.
Dato che la pancetta è un prodotto della macellazione del maiale, tanto l'andamento della produzione di suini che le dimensioni della macellazione di suini ne influenzano il prezzo,
anche perché la domanda è relativamente poco influenzata dalle variazioni di prezzo.
In epoca imperiale i legionari romani ricevevano ogni tre giorni una razione di pancetta o lardo,
mentre nel periodo Longobardo i muratori, all’inizio del lavoro stagionale,
ottenevano per ciascuno una dose di circa cinque kg.
Fino alla metà del '900, la pancetta, insieme ad altri grassi come lardo e strutto,
è stata considerata una delle principali risorse energetiche per l’uomo.